Le tecniche rigenerative permettono di ricostruire l'osso ed i tessuti di sostegno del dente tramite l'innesto di biomateriali o di tessuto osseo dello stesso paziente che consentano la formazione di nuovo osso simile a quallo perduto.
Le tecniche rigenerative permettono di ricostruire l'osso ed i tessuti di sostegno del dente tramite l'innesto di biomateriali o di tessuto osseo dello stesso paziente che consentano la formazione di nuovo osso simile a quallo perduto.
Il chirurgo orale sa bene che la formazione di tessuto osseo richiede tre ingredienti principali:
1.il segnale osteoinduttivo che è rappresentato dal tessuto osseo residuo.
2.un substrato che funga impalcatura (scaffold) per la migrazione delle cellule mesenchimali.
3.un pool di cellule mesenchimali indifferenziate in grado di ricevere questo segnale e di seguito differenziarsi in cellule osteoblastiche.
Questo tipo di ingegneria tissutale, inizia con la trasduzione del segnale cellulare, completa questa triade ed evolve in una rigenerazione della cresta alveolare dopo circa 9 mesi fino ad 1 anno a seconda dell'età del paziente. Tuttavia il problema è che solo una certa percentuale dell’innesto rappresenta un osso vitale, il volume residuo è costituito da un materiale non vitale dell’innesto. È stato mostrato che l'aggiunta di alcuni fattori di crescita come rhPDGF o plasma ricca di piastrine (PRP) dentro l’alveolo avrà un ruolo sulla modulazione del segnale. L'aggiunta di questi elementi è in grado di
1.) aumentare la concentrazione locale dei fattori di crescita, la quale può ridurre il tempo necessario alla completa rigenerazione ossea
2.) produrre un osso più denso.
Il plasma ricco di piastrine autologo rappresenta un valido ausilio per l accelerazione dei processi riparativi e rigenerazione dei tessuti duri e molli da usarsi nell’ambito della chirurgia orale minor. I vantaggi del PRP in chirurgia sono diversi:
- Accelerazione del processo di rigenerazione ossea di 1,5-2 volte rispetto ai controlli
- Aumento della densita dell ‘osso rigenerato del 25% rispetto ai controlli a 4 mesi
- L accelerazione dei processi di guarigione dei tessuti molli
- La diminuzione degli effetti collaterali conseguenti a chirurgia dei tessuti molli, quali edema e dolore.
Tutto questo processo avviene senza rischi di trasmissione di malattie e/o della comparsa di reazioni immunogeniche.
Il punto di forza di questo preparato è la presenza abbondante di growth factors che si trovano all’interno dei granuli alfa endopiastrinici. I fattori di crescita a loro volta agiscono come richiami sulle cellule staminali. La ricerca di prodotti simili al PRP che contengano un maggior numero di fattori di crescita è in continua evoluzione.
A seguito della perdita degli elementi dentari l'osso va incontro a un riassorbimento che in molti casi rende ragione nel tempo dell'insorgere di una condizione di atrofia. A questo punto l'inserimento di impianti dentali potrebbe essere impossibile o comunque molto difficoltoso data la presenza nel distretto oro-maxillo facciale di vasi e nervi che- data la scarsa quantità ossea- potrebbero ora venire danneggiati.
Al momento dell'estrazione si può limitare il riassorbimento dell'osso se si procede all'inserimento di un biomateriale nel sito post estrattivo. Questa tecnica, largamente descritta in letteratura, prende nome di ridge preservation.
Essa diventa di fondamentale importanza nelle zone frontali dove un grave riassorbimento osseo può determinare la ovvia conseguenza di ottenere "denti più lunghi" in fase di riabilitazione protesica. Questo non è generalmente ben accettato dal paziente sia per le conseguenze estetiche subite sia per quelle fonatorie.
la tecnica di ridge preservation consente attraverso il posizionamento di appositi biomateriali, membrane e specifiche tecniche di sutura di prevenire lo stesso riassorbimento consentendo un adeguato posizionamento implantare.
Un'altra procedura rigenerativa è la cosidetta rigenerazione ossea guidata che impiega biomateriali e membrane riassorbibili o non riassorbili. La rigenerazione ossea guidata (GBR), è una procedura rigenerativa utilizzata al fine di aumentare l’osso della cresta alveolare intorno al dente naturale.
La tecnica chirurgica comporta il collocamento di una membrana barriera semipermeabile in grado di proteggere il coagulo di sangue e creare uno spazio isolato intorno al difetto osseo tale da consentire la rigenerazione ossea senza la competizione di altri tessuti (cellule epiteliali e fibroblasti).
Si viene a creare così un ambiente favorevole alla rigenerazione, consentendo la formazione di un pattern di guarigione che prevede la migrazione di cellule con potenziale angiogenetico e osteogenetico provenienti dagli spazi midollari del contiguo tessuto osseo.
Il processo di differenziazione porta alla deposizione di una matrice extracellulare che una volta mineralizzata da origine prima a tessuto immaturo ricco di trabecole infine a tessuto osseo lamellare che andrà incontro a rimodellamento.
In questo modo vengono trattati con successo difetti orizzontali di lieve entità come fenestrazioni e deiscenze perimplantari, tuttavia nel caso di gravi perdite di osso alveolare, il recupero di una corretta dimensione verticale e orizzontale, risulta più complesso.